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Negli anni Cinquanta l'interesse del cinema nei confronti di Napoli provocò una certa apprensione nei palazzi del potere municipale. Sindaco dal '52 al '58, Achille Lauro scatenò una vera e propria offensiva contro quei film responsabili a suo avviso di proporre una rappresentazione distorta della realtà cittadina. Di più, nel tentativo di ridurre l'immagine del capoluogo partenopeo a vessillo di una presunta modernità laurina, il "Comandante" non esitò ad indossare i panni del produttore e a misurarsi in prima persona con il cinema. Corredato da un ricco apparato fotografico, il saggio ricostruisce il singolare intreccio di politica, spettacolo, propaganda e folclore al centro di una vicenda per molti versi sorprendente.